Forum del Libro

Forum del Libro

sabato 30 maggio 2015

Lettura, pratiche culturali e mobilità sociale

Giovanni Solimine

In questi giorni si tiene a Trento la decima edizione del Festival dell'Economia, dedicata alla mobilità sociale, punto debole della società italiana: nel nostro Paese è altissima la probabilità che le giovani generazioni siano inchiodate allo status determinato dalle proprie origini familiari, che i figli svolgano attività lavorative simili a quelle dei genitori, che le disparità sociali si tramandino negli anni. In tempo di crisi si assiste a una contrazione della mobilità e le occasioni per salire sull'ascensore sociale e migliorare la propria condizione sono sempre minori. In questo senso, la mancanza di opportunità non è solo una questione etica, ma rivela anche una fondamentale questione economica. La staticità danneggia tutti, non solo che è confinato in uno strato sociale più svantaggiato.
Molti incontri e dibattiti sono dedicati al ruolo che cultura e istruzione possono avere come fattori di "democrazia reale" e veicoli privilegiati di mobilità sociale. Tra questi, lunedì 1 giugno alle 12 è previsto un incontro organizzato dal Forum del libro e intitolato "Una cultura in movimento". L'analisi dei dati dell'ultimo ventennio evidenzia come il livello culturale e del "sapere" si rifletta in maniera significativa sul benessere economico, con forti conseguenze sulla mobilità sociale, intra-generazionale e inter-generazionale. 

domenica 3 maggio 2015

L’esplorazione: alla ricerca dei propri libri

Dal volume di Aidan Chambers Il lettore infinito, uscito da poco per EquiLibri, proponiamo uno stralcio breve, ma  ricco di spunti, su quanto sia importante il tempo dedicato all'esplorazione per far accostare bambini e ragazzi (ma il discorso vale anche per gli adulti) ai libri. Ringraziamo l'autore e la casa editrice per averci permesso di pubblicare questa pagina.

Aidan Chambers
I lettori abituali conoscono il piacere dell’esplorazione.
Sanno che possono trovare quello che stanno cercando, e anche quello che non conoscono, tra il disordine di una bancarella di libri usati, o mentre stanno scorrendo, più o meno casualmente, gli scaffali della biblioteca di pubblica lettura.
Non si diventa forti lettori solamente sulla base di una proposta di testi fatta da altri, per quanto ben scelti possano essere. Nessuno, infatti, può considerarsi infallibile nel formulare consigli di lettura per altri lettori. Tutti quanti amiamo scegliere liberamente, e solo quando ci sentiamo liberi il nostro atteggiamento mentale tende ad essere ottimistico e positivo. Cioè, diventiamo più facilmente lettori appassionati se seguiamo il nostro istinto e i nostri interessi personali.
Come qualsiasi adulto, i bambini e i ragazzi hanno bisogno di occasioni per trovare autonomamente quei libri capaci di soddisfare i loro bisogni e adatti al loro livello di sviluppo e alla loro personalità. Da questo punto di vista, l’esplorazione offre molte possibilità.
Il tempo per esplorare in piena libertà è quindi un elemento importante in qualsiasi contesto di lettura, e produce alcuni vantaggi significativi. La familiarità, innanzi tutto. Le persone cresciute in case prive di libri (come nella mia esperienza), percepiscono spesso le librerie e le grandi biblioteche di pubblica lettura come luoghi angoscianti. Tutti quegli scaffali colmi di tanti libri! Da dove si comincia? Il fatto di poter contare, a scuola, sulla disponibilità di tempo per curiosare liberamente tra i libri, sull’aiuto di adulti esperti, su compagni di classe con cui parlare dei libri letti e amati, può rappresentare per i bambini e i ragazzi un modo semplice ed efficace per imparare a scegliere liberamente le proprie storie.
È inoltre importate riuscire a lavorare individualmente con ogni bambino e ragazzo. Mentre un gruppo è impegnato a curiosare tra i libri, l’insegnante potrà parlare ad ogni alunno singolarmente, incoraggiando e consigliando, e ascoltando in modo informale ciò che ognuno di loro ha da dire. Nello stesso tempo, mentre scelgono e consultano i libri, i bambini e i ragazzi possono parlare tra di loro, confrontarsi sulle loro letture, scambiare opinioni, convincere i loro amici a leggere quegli stessi libri che loro hanno amato.
Allora l’insegnante potrà anche non intervenire direttamente, ma il fatto di essere riuscito a creare il giusto setting (cioè il giusto contesto di lettura), e di aver permesso di parlare tranquillamente dei libri letti, consentirà ai giovani lettori di aiutarsi reciprocamente. L’influenza del gruppo dei pari inizierà così a dare i suoi frutti.

Quando esplorare e per quanto tempo? In ogni classe i bambini e i ragazzi dovrebbero poter contare su un tempo adeguato per l’esplorazione. Anche pochi minuti al giorno potrebbero essere sufficienti. Un arco di tempo maggiore dovrà invece essere previsto in occasione di visite a mostre di libri, alla biblioteca scolastica o a quella di pubblica lettura. Ognuna di queste iniziative richiede tempi diversi. Più l’occasione è speciale, maggiore sarà il tempo necessario, e più i bambini e i ragazzi dovranno essere preparati.
A seconda della situazione, i lettori possono esplorano in gruppo oppure individualmente. In orario scolastico potranno farlo facilmente tra una lezione e l’altra, a condizione che i libri siano disponibili e accessibili.
Possiamo prevedere un tempo formale e un tempo informale per l’esplorazione. Durante il tempo formale, i bambini e i ragazzi esplorano insieme, con la supervisione di un adulto. L’obiettivo, in questo caso, potrà essere quello di visitare una determinata mostra di libri perché collegata a una attività didattica in corso, o semplicemente per condividere in modo piacevole la scelta di un testo da leggere insieme in classe. Il tempo informale, sia in orario scolastico sia extrascolastico, prevede invece che i bambini e i ragazzi vadano in esplorazione individualmente, o in compagnia di amici, semplicemente per gustare i propri libri o per trovare qualcosa di interessante da leggere.


Tuttavia, l’idea che sia sufficiente circondare i bambini e i ragazzi di libri e di tutto ciò che ha a che fare con i libri per trasformarli in lettori consapevoli è assai ingenua. Nonostante questo, l’esplorazione è una attività molto più importante di quanto il suo aspetto informale e apparentemente non strutturato possa farla apparire a un occhio inesperto. E ai fini della lettura è una attività essenziale.

Aidan Chambers, Il lettore infinito. Educare alla lettura tra ragioni ed emozioni, a cura e traduzione di Gabriela Zucchini, Equilibri, 2015, pp. 35-37

venerdì 1 maggio 2015

Giornata mondiale del libro: perché nella scuola?

Loredana Perego 
Perché la Giornata mondiale del libro nella scuola? Perché la scuola insegna a leggere i libri, perché senza la scuola difficilmente i libri troverebbero lettori, perché la scuola è/dovrebbe essere immersa nei libri. La Giornata mondiale del libro permette di riflettere e di festeggiare il libro come strumento di emancipazione, come oggetto di piacere e soprattutto come valore da condividere con il mondo intero. E quali sono gli attori ‘in vista’ che possono promuovere la festa del 23 aprile se non la scuola, la biblioteca, la libreria, i lettori.....nella logica della collaborazione di reti virtuose così come il Forum ha proposto fin dall’inizio. E il Forum è stato a Vicenza lasciando traccia indelebile, una traccia viva che ancora illumina le iniziative per il libro e la lettura, tra cui il 23 aprile come oggi lo celebriamo. Dal mio osservatorio vicentino non posso che comunicare una adesione sempre più allargata e convinta alla Giornata mondiale. In più, quest’anno, Vicenza è stata una delle Piazze prescelte dalla Campagna AIE ‘Io leggo perché’, un coronamento di una consuetudine che celebra il 23 aprile in città e in provincia, dal 2006 con la condivisione di un tema, di una locandina e di numerose iniziative tra la Rete bibliotecaria scuole vicentine e il Servizio bibliotecario Prov.le. Con alti e bassi ogni anno la celebrazione ha funzionato e le biblioteche di molti Comuni, molte scuole di Rbs e altrettante contagiate dalla festa, hanno dato vita a iniziative, anche di più giorni. La Giornata mondiale del libro si è arricchita di collaborazioni: dall’Ufficio scolastico prov.le, alla rete regionale Città invisibili ed ultimo, in ordine di tempo, ‘Io leggo perché’. E', quello di aprile, un appuntamento che,  per molte scuole, dà avvio all’ultimo mese di promozione della lettura a scuola, con un format comune che si è dimostrato efficace nel tempo infatti, il lavoro intrapreso durante l’anno scolastico, si concretizza in momenti di incontro collettivi: il Flash book mob delle scuole di base dall’infanzia alle scuole sec. 1° nelle piazze dei Comuni aderenti (Vicenza, Marostica, Bassano, Lonigo, Nove, Valdagno, Arsiero, Pedemonte, Valdastico, Tonezza e Cogollo...); lo scambio di Parole passanti preparate per incuriosire il pubblico; la lettura ad alta voce di professionisti sui temi affrontati insieme nei libri. Mentre la scuola di base si riversa all’esterno con numeri sempre più consistenti (quest’anno i bambini/ragazzi, in Piazza Matteotti a Vicenza, erano 700); gli studenti delle superiori scelgono questa data per lo spareggio della finalissima di 'Bravo chi legge' (nato nel 2011 con la collaborazione del Forum), gara di lettura tra classi su un libro comune, a seguito di una selezione interna su libri diversi per scuola. Quest’anno la finalissima, che solitamente si gioca al mattino in orario scolastico, ha dato il via al pomeriggio di ‘Io leggo perché,’ in piazza dei Signori. Le sette classi superiori di “Bravo chi legge” si sono cimentate su Non tutti i bastardi sono di Vienna' di Andrea Molesini, Sellerio editore, nel centenario della Prima guerra mondiale. La giornata è continuata con incontri, intermezzi musicali, audioletture, spettacoli teatrali, letture ad alta voce, fino alla Book Parade conclusiva. Un bilancio di questa novità? Lo faremo presto di nuovo insieme: insegnanti, librai, bibliotecari..... Ricordo un' iniziativa  che Rbs condivide e ribadisce: la PETIZIONE a favore delle biblioteche scolastiche: 'PER LEGGERE E FARE RICERCA NELLA SCUOLA ITALIANA COME IN EUROPA', promossa da ;Torinoretelibri , rilanciata in questa occasione sia sul sito di Rbs sia con il volantinaggio durante le iniziative del 23 aprile, perché la scuola ha bisogno delle biblioteche scolastiche e di libri a portata di mano! Con Maggio mese dei libri le iniziative nelle scuole continuano per portare a conclusione i percorsi intrapresi con mostre, premiazioni e.....ma questa è un’altra storia.

venerdì 24 aprile 2015

Dagli errori si può imparare a fare meglio

Giovanni Solimine

Ieri, giornata mondiale del libro, come ogni anno si sono tenute tantissime iniziative di promozione della lettura in numerose città italiane. La novità del 2015 è costituita dal grosso impegno dell'AIE, che ha realizzato #ioleggoperché.

Per evitare equivoci, dico subito che gli editori hanno fatto benissimo a promuovere questa manifestazione, anche per supplire alla mancanza (o debolezza, se non vogliamo essere troppo severi) di incisività che caratterizza il Centro per il libro, l'organismo pubblico che avrebbe il compito di organizzare direttamente e fare da catalizzatore degli altri soggetti operanti nel campo delle politiche di promozione della lettura. Il merito che va riconosciuto all'AIE - e, in primo luogo, a Marco Zapparoli che ha fortemente voluto e intelligentemente coordinato l'iniziativa - è di aver imposto all'attenzione di tutti (decisori pubblici, media e, ci si augura, non lettori) il tema della lettura.
Alcune cose, come l'idea di regalare un libro, potevano essere fatte meglio (ricordo le polemiche sulla scelta dei titoli) e forse non raggiungeranno gli effetti desiderati (amara, ma divertente, la testimonianza di un volontario che ha inutilmente tentato di "spacciare" i libri che gli erano stati affidati).
Ma sarebbe sbagliato, oltre che ingeneroso, far prevalere le critiche sugli apprezzamenti. C'è da augurarsi che non si torni indietro, che l'iniziativa venga replicata anche negli anni a venire, e che lo stesso impegno venga messo da tutti (ma proprio tutti, in primis le istituzioni pubbliche) anche nei rimanenti 364 giorni dell'anno.
Proprio perché ci auguriamo che si prosegua su questa strada pensiamo che sia opportuno proporre qualche riflessione su ciò che potrà essere migliorato. Mi riferisco in primo luogo alla trasmissione televisiva andata in onda ieri sera alle 21 sulla terza rete RAI. Sia lode al servizio pubblico, che ha tenuto fede ai suoi compiti, dando spazio a una questione di grande rilevanza per la crescita civile del nostro Paese. Ma così non va: devo ammettere che, anche se la trasmissione toccava temi che mi stanno molto a cuore (e, pur di vederla, ho sacrificato la partita di coppa che in contemporanea vedeva impegnato il Napoli), mi sono annoiato mortalmente.
Lo spot prometteva un viaggio appassionante tra le storie, ma così non è stato e, se io ho resistito alla tentazione di cambiare canale, temo che invece molti altri, appena appena meno motivati di me, lo abbiano fatto: i dati sugli ascolti, infatti, sono piuttosto deludenti (667.000 spettatori e 2,73% di share).
L'occasione di una prima serata era importante e non andava sprecata così. Non è pensabile di propinare ai telespettatori per due ore e mezza di seguito letture ad alta voce, appena intervallate da qualche canzone e dalle dichiarazioni di alcuni intellettuali che spiegano perché a loro piacciono i libri. Il tutto affidato a un attore molto bravo come Pierfrancesco Favino, un po' imbranato nei panni del conduttore improvvisato. Forse i tempi per preparare la trasmissione sono stati troppo stretti, forse i mezzi a disposizione erano scarsi, forse... forse... Eppure, si poteva immaginare qualcosa di diverso. Non sono un autore televisivo e, da semplice spettatore, mi permetto di azzardare sommessamente qualche proposta: se si fosse trasmesso qualche booktrailer di qualità (ne abbiamo visto uno, non bellissimo), se ci fossero stati stati un paio di collegamenti con qualcuna delle tante piazze in cui si teneva qualche manifestazione di una certa vivacità (abbiamo invece assistito a un collegamento con piazza Gae Aulenti di Milano, dove però c'era uno scrittore che leggeva al microfono, né più né meno come facevano i suoi colleghi che erano in studio, con l'aggravante che il malcapitato faceva la sua performance nell'indifferenza dei passanti), se si fosse mostrata la registrazione di qualche iniziativa svolta in una scuola o in una biblioteca, se semplicemente si fosse scelta la lettura di qualche dialogo al posto di uno degli estenuanti monologhi che abbiamo dovuto subire, se gli intellettuali fossero stati intervistati invece che lasciarli parlare da soli.... Certo, è facile criticare, ma non ci voleva molto a fare di meglio. Non si è salvato neppure il pezzo di Neri Marcorè sulle caratteristiche del libro, che in effetti era la sbiadita imitazione dell'originale spagnolo che da anni viaggia su YouTube (tra l'altro, non ho capito perché gli è stato messo tra le mani un libro vecchio e scompaginato, che non aveva le virtù che venivano decantate: l'ironia della sorte ha voluto che un paio di pagine siano partite via proprio mentre l'attore si accingeva a decantare le legature).
Comunque, detto questo, è ovvio che è sempre meglio fare le cose piuttosto che non farle. Ma se si fanno male e non si utilizza in modo efficace uno spazio faticosamente conquistato, diventa più difficile ripeterle. La RAI sarà disponibile a offrire una seconda chance?
Auguriamoci che ci sia l'occasione per dimostrare che la lezione è servita.

giovedì 23 aprile 2015

Giornata del libro, il presidente Mattarella: "Leggere è la chiave per diventare cittadini del mondo"

Alla vigilia della Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, che si celebra oggi, 23 aprile, in tutto il mondo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale gli studenti di diverse scuole che hanno partecipato al progetto Libriamoci, segnalandosi per un impegno particolare nella promozione della lettura. A loro Mattarella si è rivolto con un discorso in cui ha ribadito l'importanza della lettura nella vita di una persona e della società nel suo complesso: "Leggere - ha detto fra l'altro il presidente della repubblica - è una ricchezza per la persona e per la comunità. E' una porta che ci apre alla conoscenza, alla bellezza, a una maggiore consapevolezza delle nostre radici, ai sentimenti degli altri che spesso ci fanno scoprire anche i nostri sentimenti nascosti, come poco fa è stato detto. Non è vero che la lettura sia stata e sia un'abitudine di personalità introverse. E' vero il contrario: è una chiave per diventare cittadini del mondo, per conoscere esperienze lontane, per comprendere le contraddizioni e le storture, ma anche per comprendere le grandi potenzialità del mondo che ci circonda, dell'umanità che ci circonda. E' un modo per far nascere speranze, per coltivarle, per condividerle. I latini chiamavano liber il manoscritto, il libro. Liber, come il sostantivo e l'aggettivo che definivano l'uomo libero. Si tratta - lo sapete, certamente lo sanno i vostri docenti - di etimi diversi. La parola "libro" viene da corteccia, la corteccia degli alberi sulla quale si incidevano le iscrizioni. Ma questa identità del termine è quanto mai opportuna: in questo tempo avvertiamo particolarmente che leggere è parte di un percorso di libertà. Diceva un grande scrittore per ragazzi, Gianni Rodari: "Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo". Più libri vuol dire più libertà. Più lettori vuol dire più conoscenza, più spirito critico, più autonomia di giudizio, elementi essenziali di una convivenza". 
Il discorso del presidente della Repubblica si può leggere per intero nel sito del Quirinale.

mercoledì 1 aprile 2015

Leggere a scuola: almeno una settimana

Giovanni Solimine
Si tiene in questi giorni a Bologna la Fiera internazionale del libro per ragazzi (che oggi alle 14,30 ospita un interessante convegno sulle biblioteche scolastiche, organizzato da Donatella Lombello, che ne ha già parlato in questo blog) e torna di attualità il tema della promozione della lettura nella scuola. Il Forum del libro ha presentato nel corso del suo utimo appuntamento nazionale, tenuto a Milano all'interno di BookCity, un'organica proposta, convinti che la lettura possa rappresentare una valida pratica educativa.Siamo molto critici (leggi qui) sui provvedimenti del Governo, in cui non si parla proprio di libri e lettura. Ma non ci limitiamo a criticare: abbiamo voluto proporre l'organizzazione di una settimana della lettura nelle scuole, tracciando anche le linee guida che potrebbero essere utilizzate per impostare questa iniziativa. Ci siamo chiesti in che modo dare continuità e sistematicità alla pratica della lettura nelle aule scolastiche, e in che modo evitare che “giornate della lettura”, conferenze, presentazioni di libri e altre iniziative – pur se meritevoli – finiscano per rivelarsi occasionali e poco efficaci. Abbiamo discusso sulla proposta avanzata da Roberto Casati nel suo libro Contro il colonialismo digitale (Laterza 2013, in particolare pp. 51-55) e nel blog Shadowes: prevedere un congruo periodo (da una settimana, eventualmente ripetuta due volte nel corso dell’anno scolastico, a un mese) in cui, al posto della didattica tradizionale, a scuola si pratichi attivamente e direttamente l’attività di lettura. Partecipando al nostro dibattito, Casati ha avuto modo di spiegare meglio il senso della sua proposta e su di essa sono intervenuti persone che hanno già provato a sperimentarla.Scopo delle Linee guida è fornire delle indicazioni di massima – suggerite anche dall’analisi di caratteristiche, risultati e criticità di alcune iniziative simili già attivate – sulle modalità di organizzazione e di svolgimento di una Settimana della lettura. Rispetto ad altre tipologie di intervento per la promozione della lettura in ambito scolastico, il “modello Casati” contiene alcuni elementi che è utile sottolineare.
  • Nella Settimana della lettura, le attività di lettura e attorno alla lettura sostituiscono interamente la didattica tradizionale: non si tratta di attività parallele, integrative, o inserite come componente all’interno della didattica disciplinare. L’obiettivo è quello di far percepire il ruolo della lettura come componente essenziale dell’attività formativa: sospendendo per un periodo le attività didattiche curricolari a favore di attività interamente orientate verso la lettura “mandiamo un chiaro segnale sulle vere priorità. Usare il tempo della scuola per leggere significa dare un segnale forte sull’importanza della lettura. Infatti: se la lettura è veramente importante, perché chiedere agli studenti di leggere a casa, o durante le vacanze? Se la consideriamo veramente importante, mostriamolo con il dedicarle uno spazio istituzionale” (Roberto Casati, Contro il colonialismo digitale, p. 52).
  • Il periodo dedicato alla lettura deve essere rilevante, continuativo e protetto. Rilevante e continuativo, perché è importante che lo studente percepisca la lettura non come attività occasionale o straordinaria ma come attività abituale e immersiva.  Protetto, perché la scuola ha insieme la possibilità e la responsabilità di vincolare l’uso del tempo e la scelta delle attività formative: gli orari, la selezione e l’organizzazione delle attività, le priorità adottate rappresentano per studenti e docenti un vincolo, ma permettono anche la creazione di nicchie di tempo dedicate e protette, in cui l’attenzione sia finalizzata e concentrata sull’atto del leggere in senso pieno e motivante.
  • Al cuore delle iniziative di promozione della lettura deve essere la lettura stessa: presentazioni di libri, conferenze, animazioni, attività parallele e di accompagnamento vanno benissimo, ma devono essere complementari alla lettura e finalizzate alla lettura, che durante la Settimana della lettura deve essere comunque l’attività centrale e prevalente proposta agli studenti.
  • L’organizzazione di una iniziativa di questo tipo deve necessariamente prevedere una riflessione specifica sul design della situazione di lettura: se vogliamo che la lettura sia al centro delle attività proposte, occorre prestare grande attenzione a tutti i fattori che possono influenzarla, facilitarla o ostacolarla. Da quelli ambientali (organizzazione degli spazi, disposizione e quantità dei posti a sedere, illuminazione, presenza di rumori o altri elementi di distrazione esterna, ecc.), a quelli motivazionali (scelta dei testi, organizzazione dei momenti di discussione, previsione di relazioni e verifiche, ecc.). Per questo motivo, le indicazioni che proviamo a fornire in questa sede sono solo generali, anche perché rivolte a scuole di ogni ordine e grado, e dovrebbero sempre essere vagliate sulla base di una riflessione legata allo specifico contesto in cui l’iniziativa si svolge.
  • Accanto agli studenti, la Settimana della lettura coinvolge i docenti e, in ogni varia e possibile misura, anche i genitori. Gli insegnanti sono infatti parte attiva indispensabile nella buona riuscita della proposta; a tal fine è certamente positivo accompagnare la progettazione della Settimana della lettura con opportuni momenti di aggiornamento coerenti con la tipologia scolare e con le problematiche didattiche specifiche (es. presenza di alunni di famiglia non italofone; alunni affetti da DSA; presenza o assenza di attive biblioteche ecc.).
  • La Settimana della lettura non può inoltre prescindere dalla presenza di servizi orientati all’approccio al libro in tutte le sue forme: a partire dalle biblioteche scolastiche in rete, dal personale specializzato che possa fungere da punto di riferimento per studenti e docenti, dalla diffusione dell’alfabetizzazione informativa (information literacy) ecc. Tali servizi, qui solo accennati, non sono affatto generalizzati nel nostro Paese e, dove presenti, non sempre funzionano al meglio. La Settimana della lettura, proprio in situazioni carenti, può costituire uno stimolo per tutti a operare verso un miglioramento delle strutture e un potenziamento della formazione dei docenti adatti a favorire la lettura e l’uso dei libri.
  • Va da sé che la Settimana della lettura non deve e non può essere una iniziativa isolata, una parentesi temporanea, ma deve collocarsi in un contesto in cui la promozione e la valorizzazione della lettura siano prassi consolidate e costanti. In particolare, è importante che la scuola preveda esplicitamente, all’interno del proprio piano di offerta formativa (POF), la centralità delle attività di lettura.

mercoledì 25 marzo 2015

Per la Biblioteca della Legalità: leggere fa democrazia

Loredana Perego
Nel Forum del libro, come rappresentante della scuola, ho condiviso e condivido con i partner che l’hanno voluta e creata, l’entusiasmo per la Biblioteca della legalità. La biblioteca della legalità, con i suoi titoli ad ampio respiro, crea un ponte tra le notizie inquietanti e così incessanti che vengono dal mondo e le situazioni che si pongono nella vita di tutti i giorni. Così: qual è la scelta più giusta in determinate situazioni? non è per i ragazzi una domanda superflua, non è un‘incertezza da sottovalutare, perché la dignità, l’integrità, l’etica, la correttezza sono scelte di ogni giorno, anche per i ragazzi.
Le grandi domande solitamente a scuola non si affrontano se non con grandi discorsi, che sanno di “fuori dal mondo”, mentre le storie sono vive, i personaggi le realizzano.
C’è Matilde di Roald Dahl a dimostrarcelo, c’è Masif Iqbal, c’è Antonio detto Totò e il fratello di Pedro, c’è Jerry Renault che si ribella alla logica del potere, Viki che vuole andare a scuola e molti altri che, con esempi concreti, ci aiutano a capire chi siamo.
Nei libri in elenco le narrazioni aiutano a scegliere di fronte ai dilemmi che la vita quotidiana, anche quella dei piccoli, pone: Devi sempre obbedire ai tuoi genitori? Devi sempre dire tutto? Puoi sempre fare come ti pare? Devi aiutare gli altri? Avresti diritto a rubare per mangiare? Devi essere gentile con gli altri? e affrontano le domande in maniera concreta ed efficace, servendosi di esempi “vicini”.
I libri di ‘saggistica’ per ragazzi, presenti nella lista dei 101 titoli, da “‘Se fossi sindaco” a “Pensa che ti ripensa” sono un supporto allo scambio, uno scambio tra pari – ragazzi con ragazzi -, ma anche tra adulti e ragazzi, valorizzando l’insegnante e l’adulto che non si sottrae al ruolo di guida, modello, punto di riferimento. E’ qui ed ora che la riflessione e la condivisione possono aiutare, senza dilazionare o sottovalutare il problema di ragazzi disorientati e spesso ‘dimenticati’.
E allora ecco, con un gesto semplice, prendiamo una pagina, un libro dalla biblioteca della legalità e discutiamo! Possiamo offrire la possibilità di orientarsi in un mondo confuso, un mondo di lingue contraddittorie e spesso vuote di significato.
Mi immagino la BILL percorrere l’Italia in lungo e in largo, capace di un suo piccolo e forte contributo a ricomporre un tessuto che appare lacerato da continui strappi ‘alla regola’.
La biblioteca della legalità è un modello da diffondere perché i libri siano presenti nelle scuole ad ampliare il pensiero, la scelta, la divergenza. E’ una proposta ‘facile’, molto comprensibile e diretta, senza difficoltà gestionali, che può diventare il primo passo per la costruzione di biblioteche scolastiche fondate su interessi condivisi.
Leggere è legale? Leggere vuole essere legale! La lettura a scuola vuole una legge che la renda possibile ovunque facendo appello a quella ‘pari opportunità’ che non può premiare solo i più bravi e volonterosi o i più fortunati, perché la scuola e lo Stato hanno a cuore tutti i bambini e ragazzi. I ragazzi hanno il diritto di leggere per crescere insieme, con una cultura di riferimento che stimoli la continua condivisione e il confronto tra idee e stili di vita.
Per questo è importante il Convegno sulla lettura a scuola e biblioteche scolastiche in cui si affronterà un tema centrale anche per il Forum del libro.
La sottoscritta, che lavora con la biblioteca scolastica e nella Rete bibliotecaria scuole vicentine testimonia che i libri a scuola sono indispensabili per un Paese civile.
Leggere fa democrazia. 

martedì 24 marzo 2015

La biblioteca scolastica in Italia: quale valorizzazione, oggi?

Donatella Lombello
Due iniziative importanti caratterizzano l’attenzione verso le Biblioteche scolastiche in Italia negli ultimi tempi.
Una è  la proposta di legge n.1504, del 7 agosto 2013,  dal titolo: Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi supporto e per la promozione della lettura, presentata da Giancarlo Giordano, Nicola Fratoianni, Celeste Costantino, di SEL-Sinistra Ecologia Libertà-,  in discussione alla VII Commissione – Cultura Scienza Istruzione- della Camera. A questa è ora abbinata la nuova proposta di legge , n. 2267, la cui prima firmataria è Sandra Zampa (Pd), cui segue Flavia Piccoli Nardelli (Pd), presentata il 3 aprile 2014, dal titolo  : Norme per la promozione della lettura nell'infanzia e nell'adolescenza e istituzione della Giornata nazionale della promozione della lettura e della Settimana nazionale del libro nelle scuole.
L’altra iniziativa è costituita dal Protocollo d’Intesa MIUR-MIBACT, dal titolo: Creare occasioni di accesso al sapere attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura, al fine di sviluppare una società della conoscenza, accordo siglato il 28 maggio 2014 tra i due dicasteri, di durata triennale.
Le significative azioni politiche su indicate, di politica scolastica e culturale, valorizzano l’istituzione di Biblioteche scolastiche e di reti di Biblioteche scolastiche, ed evidenziano la necessaria presenza del bibliotecario scolastico, quale esperto in ambito biblioteconomico, gestionale e tecnologico,  e costantemente aggiornato ( genericamente  indicato col sintagma “specifiche professionalità” nel Protocollo d’Intesa).
È da sottolineare che le iniziative su menzionate si collocano quasi come costruttivo  contraltare ad altre due azioni politiche, - una da parte del MIUR, l’altra da parte del governo-, che hanno impresso un’ulteriore scossa alla già precaria situazione delle biblioteche scolastiche, aggravate dalle recenti normative  sulla riorganizzazione degli ordinamenti scolastici, che hanno imposto, ad esempio, l’eliminazione degli orari residui, che consentivano l’apertura e la gestione parziale del servizio bibliotecario.

domenica 22 marzo 2015

"Napoli legge Ariosto" Da Scampia all'Umberto venti scuole leggono l'Orlando Furioso

Ilaria Urbani

L'Orlando furioso letto dagli studenti napoletani. Da domani a maggio in venti scuole superiori della città prende il via il progetto biennale "Napoli legge Ariosto" promosso dalla Fondazione Premio Napoli con l'associazione culturale "A Voce Alta". Ogni scuola leggerà nella propria sede un canto e, in occasione del Maggio dei Monumenti, ciascuna lo presenterà alla città: il 9 maggio a Castel Sant'Elmo, il 16 maggio a Castel dell'Ovo e il 23 maggio a Castel Capuano. L'itinerario delle letture dei quarantasei canti dell'Orlando furioso inizia domani alle 15.30 con la lettura del XXI nel liceo scientifico Renato Caccioppoli a Capodichino. Il primo canto sarà letto dall'Itis Ferraris di Scampia il martedì prossimo e il secondo, il 16 aprile, dal liceo scientifico Vittorini. Tra le altre scuole coinvolte il liceo Umberto, il Genovesi, il Sannazaro e il Vittorio Emanuele II.

da "La Repubblica", 22 marzo 2015

venerdì 20 marzo 2015

Protocollo d'intesa MIBACT-MIUR, 30 milioni di euro per valorizzare il patrimonio culturale. Si parla anche di libri e lettura

I ministri dei beni culturali Dario Franceschini e dell’istruzione, università e ricerca Stefania Giannini hanno firmato un protocollo d'intesa che vara un programma di iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale, al quale vengono destinati 30 milioni di euro. Gli interventi riguarderanno progetti di ricerca e attività di formazione di esperti e studiosi per la tutela e la valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali. A questo scopo saranno incentivate esperienze pratiche degli studenti nelle strutture del MIBACT e saranno promossi scambi internazionali. Sono previste sinergie fra Musei e Università per dottorati di ricerca e master. Il documento contiene una novità rilevante: nell'elencare le azioni previste, l'art. 3 contiene un riferimento al libro (cartaceo ed elettronico), alla promozione della lettura e alla collaborazione tra scuole e biblioteche in questo ambito. Un Comitato paritetico MIUR-MIBACT, composto dai due Ministri (o loro delegati) e da due componenti ciascuno per i due Ministeri, monitorerà la realizzazione delle attività previste dal Protocollo.

sabato 14 marzo 2015

Si è parlato di lettura al convegno delle Stelline

Affollato come sempre il convegno delle Stelline (Milano, 12-13 marzo), giunto alla ventesima edizione e dedicato quest’anno al tema “Digital Library / La biblioteca partecipata: collezioni, connessioni, comunità”.

Molto stimolanti le relazioni, alcune anche di relatori stranieri di primissimo piano (come Donna Scheeder, presidente eletta dell’IFLA, la federazione internazionale delle biblioteche), provenienti da USA, Olanda, Germania, Spagna. Si è parlato di biblioteche pubbliche e di biblioteche di ricerca, di tecnologie di digitalizzazione e di servizi di rete, di community online e di convergenza fra istituzioni diverse, di editoria e di problemi di conservazione.
Non sono mancati i temi del futuro del libro e della promozione della lettura: giovedì 12 si è discusso su “Ebook subscription: un dibattito tra editori e bibliotecari “ (relatore  Cristina Mussinelli, interventi di Andrea Angiolini, Giulio Blasi, Fabio Di Pietro, Marco Ferrario, Sandra Furlan, Lia Di Trapani, Pieraldo Lietti, Alessandro magno, Bruno Mari, Gino Roncaglia, Renato Salvetti, Gianni Stefanini). Due gli appuntamenti sui tempi di nostro interesse, organizzati venerdì 13: in Sala Volta si è discusso su “Un libro è un libro: ovvero come evitare gli integralismi a favore della carta e del digitale” (coordinamento di Luisa Finocchi, interventi di Claudio Gamba, Paola Dubini, Piero Attanasio, Paolo Costa, Sandra Furlan, Elisabetta Risari, Cristina Mussinelli, Maurizio Vivarelli); in sala Bramante  il coordinamento Nati per leggere della Lombardia ha organizzato il dibattito "Leggere fin da piccoli" (introduzione di Claudio Gamba, interventi di Giovanni Solimine, Fabio Bazzoli, Giovanna Malgaroli).

Informazioni, abstract delle relazioni e altri materiali sono disponibili sul sito del convegno

martedì 10 marzo 2015

Più di 50 anni e giovanissima: la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna


Come ormai da più di cinquant'anni, dal 30 marzo al 2 aprile riapre i battenti la Fiera del Libro per Ragazzi:  l’appuntamento internazionale più importante dell’editoria per ragazzi e – per noi italiani – forse uno dei rari momenti in cui i media porgono attenzione a questo settore editoriale. Particolarmente prezioso. Perché credo che se fin da piccoli si riescono a trovare i libri “giusti” per noi, per appassionarci alla lettura, sarà più facile crescere lettori, cercare tra i tanti libri quelli che ci piacciono, quelli che ci sono utili per comprendere e approfondire: per trovare quella “motivazione” alla lettura citata più volte da Giuseppe Laterza, che difficilmente si troverà con semplici “regalie” di libri, ma che si forma abituandosi ai libri.
Io che faccio l’editore per ragazzi so bene quanto sia diverso arrivare in una scuola dove un progetto è calato dall’alto e i libri arrivano senza essere richiesti (in quelle scuole dove a volte i nostri autori sono costretti a riprendere gli insegnanti che chiacchierano, prendendo un incontro sui libri come una pausa caffè, e non come possibile formazione – e dando un pessimo esempio ai bambini…), rispetto all’incontro in scuole dove insegnanti consapevoli hanno fortemente voluto l’incontro, i libri, e dove quindi efficacemente si riesce a “motivare” alla lettura e a sperare che i ragazzi possano incontrarne tanti altri. L’impegno di tanti anni di Forum è stato e continua ad essere proprio questo: far sì che ci sia accesso ai libri ovunque, in particolare nelle scuole.
Se ne parlerà al convegno organizzato e coordinato da Donatella Lombello, del  Gruppo di Ricerca sulle Biblioteche scolastiche – Università di Padova La biblioteca scolastica in Italia. Quale valorizzazione oggi? dove si succederanno diversi interventi tra cui quello di Marco Campione del Miur, della parlamentare Flavia Nardelli sulla proposta di legge in discussione alla Commissione Cultura della Camera, dove è presente un articolo dedicato alla promozione della lettura nelle scuole e dove noi del Forum daremo notizia delle nostre attività in questo campo, in particolare della settimana della lettura che si realizzerà a Torino tra il 20 e il 25 aprile. A questo proposito invito chi non lo avesse ancora fatto a sottoscrivere questa petizione al presidente del consiglio Renzi Per leggere e fare ricerca nella scuola italiana come in Europa. Al convegno parteciperà anche Antonio Monaco, per AIE, sul progetto Amo chi legge:un progetto che mette in contatto librerie, scuole, biblioteche e cittadini per sostenere i libri, il loro acquisto e la promozione della lettura: non un "eventone", come va di moda adesso, ma un lavoro costante e mirato, perchè si costruisca un circolo virtuoso affinchè libri e lettura siano effettivamente presenti nella vita di tutti i giorni.
 La Fiera di Bologna quest’anno dedica una parte consistente del suo programma agli insegnanti, e la possibilità di accedervi con un biglietto ridotto. Uno degli appuntamenti è quello sulla Biblioteca della Legalità, progetto promosso da Ibby Italia e del quale il Forum è partner , partecipando con Loredana Perego (e naturalmente con la Presidente di Ibby Italia, Silvana Sola, membro del Forum) alla elaborazione della bibliografia e agli incontri di formazione: Leggere è legale?  Il progetto parte dalle Marche ma può senz’altro diventare esperienza replicabile in diverse città e territori italiani. Si tratta di un lavoro in sinergia tra libri, formazione agli insegnati e incontri con gli studenti. La “legalità” è un concetto non necessariamente legato alle mafie e alla criminalità organizzata. Riguarda i comportamenti anche piccoli di ciascuno di noi. E gli adulti a volte non sono dei grandi esempi… Non lo è chi chiacchiera mentre qualcuno sta parlando, chi parcheggia in seconda fila per lasciare il figlio a scuola, chi imbroglia come il padre di Matilde, chi esercita il proprio potere non responsabilmente come il padre del protagonista di Nodi al Pettine e chi non si ferma , dopo aver commesso un incidente: come il padre del protagonista del  nostro prossimo Reato di Fuga.. (ma questo libro lo troverete a Torino!). Se siete a Bologna, vi aspettiamo, noi editori per ragazzi, non solo ai convegni che ho citato, ma nei nostri stand (e vi invitiamo fortemente a visitare quelli stranieri)  nelle mostre e nelle iniziative di cui tutta la città si anima e in Libreria, alla Giannino Stoppani, il 1 aprile alle 19,30, a festeggiare una bellissima "Pioggia di Primavera"!



domenica 8 marzo 2015

Benvenuti al Forum del Libro!

A partire da oggi, con questo blog, il Forum del Libro si dota di un nuovo strumento di comunicazione. Uno strumento offerto ai soci, ma anche, forse soprattutto, all'esterno, a tutti coloro che, insieme a noi, credono nel libro come strumento di crescita, di libertà e di acquisizione di competenze e, insieme a noi, si propongono di promuovere la lettura, incentivando e valorizzando le buone pratiche.
Sotto questo profilo la nostra associazione, nata nel 2006 con il proposito di riunire intorno allo stesso tavolo bibliotecari, editori, insegnanti, librai, studiosi e volontari, è un luogo davvero speciale di confronto e di dibattito sui temi del libro e della lettura. 
Nel corso degli anni il Forum del Libro ha creato una rete di esperienze in tutto il territorio nazionale, ha dato vita a iniziative di particolare valore simbolico (una per tutte, E-leggiamo, lettera aperta ai candidati delle elezioni politiche 2013), ha rappresentato uno spazio dove si sono sviluppate riflessioni tanto più importanti, perché hanno tenuto conto, nel rispetto reciproco, dei diversi ruoli e obiettivi di chi opera nel mondo del libro. Cercando, al tempo stesso, di non perdere di vista il fine comune: promuovere la lettura in Italia significa (anche) battersi per un paese migliore.
Per questo oggi il Forum si apre, attraverso questo blog, a una sorta di sessione permanente alla quale, ci auguriamo, i partecipanti saranno sempre più numerosi.