Forum del Libro

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mercoledì 1 aprile 2015

Leggere a scuola: almeno una settimana

Giovanni Solimine
Si tiene in questi giorni a Bologna la Fiera internazionale del libro per ragazzi (che oggi alle 14,30 ospita un interessante convegno sulle biblioteche scolastiche, organizzato da Donatella Lombello, che ne ha già parlato in questo blog) e torna di attualità il tema della promozione della lettura nella scuola. Il Forum del libro ha presentato nel corso del suo utimo appuntamento nazionale, tenuto a Milano all'interno di BookCity, un'organica proposta, convinti che la lettura possa rappresentare una valida pratica educativa.Siamo molto critici (leggi qui) sui provvedimenti del Governo, in cui non si parla proprio di libri e lettura. Ma non ci limitiamo a criticare: abbiamo voluto proporre l'organizzazione di una settimana della lettura nelle scuole, tracciando anche le linee guida che potrebbero essere utilizzate per impostare questa iniziativa. Ci siamo chiesti in che modo dare continuità e sistematicità alla pratica della lettura nelle aule scolastiche, e in che modo evitare che “giornate della lettura”, conferenze, presentazioni di libri e altre iniziative – pur se meritevoli – finiscano per rivelarsi occasionali e poco efficaci. Abbiamo discusso sulla proposta avanzata da Roberto Casati nel suo libro Contro il colonialismo digitale (Laterza 2013, in particolare pp. 51-55) e nel blog Shadowes: prevedere un congruo periodo (da una settimana, eventualmente ripetuta due volte nel corso dell’anno scolastico, a un mese) in cui, al posto della didattica tradizionale, a scuola si pratichi attivamente e direttamente l’attività di lettura. Partecipando al nostro dibattito, Casati ha avuto modo di spiegare meglio il senso della sua proposta e su di essa sono intervenuti persone che hanno già provato a sperimentarla.Scopo delle Linee guida è fornire delle indicazioni di massima – suggerite anche dall’analisi di caratteristiche, risultati e criticità di alcune iniziative simili già attivate – sulle modalità di organizzazione e di svolgimento di una Settimana della lettura. Rispetto ad altre tipologie di intervento per la promozione della lettura in ambito scolastico, il “modello Casati” contiene alcuni elementi che è utile sottolineare.
  • Nella Settimana della lettura, le attività di lettura e attorno alla lettura sostituiscono interamente la didattica tradizionale: non si tratta di attività parallele, integrative, o inserite come componente all’interno della didattica disciplinare. L’obiettivo è quello di far percepire il ruolo della lettura come componente essenziale dell’attività formativa: sospendendo per un periodo le attività didattiche curricolari a favore di attività interamente orientate verso la lettura “mandiamo un chiaro segnale sulle vere priorità. Usare il tempo della scuola per leggere significa dare un segnale forte sull’importanza della lettura. Infatti: se la lettura è veramente importante, perché chiedere agli studenti di leggere a casa, o durante le vacanze? Se la consideriamo veramente importante, mostriamolo con il dedicarle uno spazio istituzionale” (Roberto Casati, Contro il colonialismo digitale, p. 52).
  • Il periodo dedicato alla lettura deve essere rilevante, continuativo e protetto. Rilevante e continuativo, perché è importante che lo studente percepisca la lettura non come attività occasionale o straordinaria ma come attività abituale e immersiva.  Protetto, perché la scuola ha insieme la possibilità e la responsabilità di vincolare l’uso del tempo e la scelta delle attività formative: gli orari, la selezione e l’organizzazione delle attività, le priorità adottate rappresentano per studenti e docenti un vincolo, ma permettono anche la creazione di nicchie di tempo dedicate e protette, in cui l’attenzione sia finalizzata e concentrata sull’atto del leggere in senso pieno e motivante.
  • Al cuore delle iniziative di promozione della lettura deve essere la lettura stessa: presentazioni di libri, conferenze, animazioni, attività parallele e di accompagnamento vanno benissimo, ma devono essere complementari alla lettura e finalizzate alla lettura, che durante la Settimana della lettura deve essere comunque l’attività centrale e prevalente proposta agli studenti.
  • L’organizzazione di una iniziativa di questo tipo deve necessariamente prevedere una riflessione specifica sul design della situazione di lettura: se vogliamo che la lettura sia al centro delle attività proposte, occorre prestare grande attenzione a tutti i fattori che possono influenzarla, facilitarla o ostacolarla. Da quelli ambientali (organizzazione degli spazi, disposizione e quantità dei posti a sedere, illuminazione, presenza di rumori o altri elementi di distrazione esterna, ecc.), a quelli motivazionali (scelta dei testi, organizzazione dei momenti di discussione, previsione di relazioni e verifiche, ecc.). Per questo motivo, le indicazioni che proviamo a fornire in questa sede sono solo generali, anche perché rivolte a scuole di ogni ordine e grado, e dovrebbero sempre essere vagliate sulla base di una riflessione legata allo specifico contesto in cui l’iniziativa si svolge.
  • Accanto agli studenti, la Settimana della lettura coinvolge i docenti e, in ogni varia e possibile misura, anche i genitori. Gli insegnanti sono infatti parte attiva indispensabile nella buona riuscita della proposta; a tal fine è certamente positivo accompagnare la progettazione della Settimana della lettura con opportuni momenti di aggiornamento coerenti con la tipologia scolare e con le problematiche didattiche specifiche (es. presenza di alunni di famiglia non italofone; alunni affetti da DSA; presenza o assenza di attive biblioteche ecc.).
  • La Settimana della lettura non può inoltre prescindere dalla presenza di servizi orientati all’approccio al libro in tutte le sue forme: a partire dalle biblioteche scolastiche in rete, dal personale specializzato che possa fungere da punto di riferimento per studenti e docenti, dalla diffusione dell’alfabetizzazione informativa (information literacy) ecc. Tali servizi, qui solo accennati, non sono affatto generalizzati nel nostro Paese e, dove presenti, non sempre funzionano al meglio. La Settimana della lettura, proprio in situazioni carenti, può costituire uno stimolo per tutti a operare verso un miglioramento delle strutture e un potenziamento della formazione dei docenti adatti a favorire la lettura e l’uso dei libri.
  • Va da sé che la Settimana della lettura non deve e non può essere una iniziativa isolata, una parentesi temporanea, ma deve collocarsi in un contesto in cui la promozione e la valorizzazione della lettura siano prassi consolidate e costanti. In particolare, è importante che la scuola preveda esplicitamente, all’interno del proprio piano di offerta formativa (POF), la centralità delle attività di lettura.

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